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Elemento Fuoco

Nella lesena inferiore, relativa all’elemento del fuoco, vi sono due putti che sottraggono lingue di fuoco a due draghetti. Esse arrivano più in alto, dove ci sono un elmo e uno scudo. Un chiaro riferimento a una battaglia.
Se si prende in considerazione tutto il cammino nella chiesa, esso rappresenta la lotta interiore che ogni giorno dobbiamo sostenere per affermare la logica dell’amore. Il fuoco rimanda, infatti, all’amore, come ipotizzato nel terzo paragrafo.
Le fiamme sono alimentate da due putti con delle torce e delle trombe di carica. Più in alto, a metà della lesena bassa, vi è una fenice, simbolo della resurrezione: dalle sue ceneri sorgerà una nuova vita.
Sullo scudo notiamo una maschera di sofferenza, perché la logica dell’amore porta a caricarsi di non pochi sacrifici. Questo, quando dobbiamo far emergere la persona amata e non i nostri desideri e la nostra volontà. Una maschera di dolore, quasi a simboleggiare la durezza nel resistere alla tentazione di far prevalere il proprio io. Non c’è amore senza sofferenza.
Più in alto, a metà della lesena bassa, vi è una fenice, simbolo della resurrezione: dalle sue ceneri sorgerà una nuova vita. Quest’immagine mitologica potrebbe simboleggiare la nostra capacità di rialzarci dopo le cadute, quando la logica dell’amore è stata illusa.
I due putti sopra la fenice potrebbero richiamare la leggerezza e la dolcezza che si ricevono quando si vive nell’amore. Può essere utile riprendere un’affermazione del Vangelo per comprendere quanto l’amore cristiano non dia l’ultima parola alla sofferenza: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Vangelo di Matteo 11, 29-30).