Skip to main content
Loading...
Translate:
La bellissima raffigurazione di Gioacchino Vitaliano, in fondo all’abside centrale, rappresenta Davide che incontra Abigail, moglie di Nabal, che in ebraico significa stupido (Navàl). Quest’ultimo era un uomo molto ricco, ma anche rude e di brutte maniere (cfr. 1Samuele 25,2).

Nabal rispose con arroganza e con insulti alla richiesta di approvvigionare gli uomini di Davide, anche per ricambiare il favore di ospitalità e protezione che i suoi pastori avevano goduto precedentemente.

Davide allora insorse con quattrocento uomini per vendicarsi del torto subito.

Venuta a sapere delle sue intenzioni, Abigail gli venne incontro con duecento pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi montati su un’asina.

La capacità della donna di farsi serva del re evitò il peggio.

L’'opera compiuta da Gioacchino Vitaliano è stata realizzata su un modello presentato da Giacomo Serpotta. Il famoso artista palermitano è riuscito a concepire un'’opera artistica, tenendo conto degli Esercizi spirituali. Infatti egli conosceva molto bene le dinamiche degli esercizi perché per un anno era stato novizio dei gesuiti.
Gli Esercizi propongono la contemplazione delle diverse scene evangeliche: servendosi dell’'immaginazione e dell’“'affettività profonda”, all’esercitante si propone di attuare la “composizione di luogo”, ossia la ricostruzione mentale degli scenari dei Vangeli, entrandovi lui stesso, figurandosi i luoghi, i personaggi, le relazioni fra di loro, le azioni, i pensieri, i sentimenti di ciascun attore.
Il paesaggio nel fondo è realizzato da marmi mischi lavorati con il vetro.

 
Migliora la leggibilità