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All’interno della Sala dei Paliotti sono esposti dieci pannelli di stoffa, databili tra il XVII e il XVIII secolo, tutti decorati con filigrana d’argento e oro con motivi vegetali e floreali.

Tre di questi sono in corallo e rappresentano: la facciata dell’ex Collegio massimo dei Gesuiti, oggi Biblioteca regionale Alberto Bonbace; l’Agnus Dei, in cui è rappresentata la nuova Gerusalemme; e delle arcate in cui all’interno troviamo dei motivi floreali.

Sempre in ambito siciliano fu realizzato il paliotto del “Carro della Fede” di Vincenzo La Barbera, il paliotto con il monogramma della Vergine Maria e il paliotto con il gesuita in adorazione.

Il paliotto del Carro della Fede (1623): L’artista di Termini Imerese riprese un cartone di Pieter Paul Rubens in cui erano presenti due santi che trainano un carro della fede: Francesco Xavier e Sant’Ignazio. Davanti ai due santi vi sono i quattro esseri dell’Apocalisse (leone, aquila, bue e uomo alato), mentre dietro troviamo i tre grandi filosofi ellenistici: Socrate, Platone e Aristotele.

Il paliotto con il monogramma della Vergine Maria. Di manifattura siciliana, il paliotto presenta motivi floreali, girali di foglie e spighe in seta colorata oro e argento, al centro vi è rappresentato il monogramma di Maria. Grazie ai motivi decorativi, gli studiosi sono riusciti a collocare l’opera nella prima metà del XVII secolo, fra gli ultimi anni del barocco e i primi del neoclassicismo.

Il paliotto con il gesuita in adorazione. Il paliotto è realizzato in raso di seta con ricami in oro e argento, nei rettangoli lati sono raffigurati dei vasi da cui escono fiori e spighe, all’interno vi è un medaglione con un gesuita in adorazione davanti al crocifisso (probabilmente Sant’Ignazio). L’evidente stilizzazione dei motivi decorativi ha permesso di datare l’opera ai primi anni del XVII secolo.

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